Lentamente
i vestiti
cadono.
I tuoi seni
si offrono
alle mie impazienti mani
e i turgidi apici
alla mia bocca,
mai dimentica
dei primi infantili appetiti.
In ultimo,
ecco il fiore
più bello,
che si offre
ai miei occhi
e alla mia ingorda lingua.
Ed è primavera.