Sera di maggio a Como
Seduto
su una panchina,
accarezzato
dall'aria mite,
che mi fa le fusa,
come un gatto affettuoso,
osservo
la vita.
Ragazzi chiassosi.
Auto che passano,
monotone.
Una coppia
si tiene per mano.
Un'altra,
piena di vita,
si abbraccia e si bacia,
appassionatamente.
Un vecchia
brontola,
arrabbiata con la vita,
che piano piano
le sfugge.
Guardo e penso.
Una alla volta,
le cose e le persone
che sono davanti
ai miei occhi,
in questa piazza,
spariranno.
I ragazzi cresceranno
e poi invecchieranno
e moriranno.
Le auto
saranno rottamate.
Le coppie,
forse,
si lasceranno.
E se rimarranno insieme,
la morte
le spezzerà
comunque.
Io stesso
morirò.
Tutto finirà.
E tutto
sarà sostituito.
Altri ragazzi.
Altri innamorati.
Altri mezzi di trasporto.
La morte
vincerà su tutto,
fuorchè
sulla vita.